Tramonto con delfini. [1985.12,25. #WMFTJK.] |
PROGETTO INIZIALE:
(2000.29,10 / 2005.16,07)
La Libreria Specializzata FANTASOCIETY fu luogo di competenza, collaborativo, ideato per accogliere e mettere a proprio agio il lettore anche senza che faccia un acquisto. Oltre alla proposta editoriale, nel senso comune del termine, FANTASOCIETY avrebbe dovuto farsi frontiera del fumetto, dell’home video, della ludica, della musica, del merchandising editoriale (comprendente quello del fumetto, del cinema, ecc.), relativamente alla mia città del sud, Agrigento.
Ho dal principio pensato di dover rispondere alle aspettative – sottolineo nuovamente, non relative al mero acquisto – della clientela: offrendo informazione e assistenza e consiglio, l’opportunità di ricerca e fornitura di titoli di difficile reperibilità e/o fuori catalogo aumentando e diversificando il ventaglio degli assortimenti… Consigliando un ottimizzato sentiero di lettura; guidando verso (anche) una personale sensibilità artistico-letteraria, per comprendere il costrutto dei testi e dei disegni, e il valore del lavoro insito in ogni opera come il valore stesso della lettura, maestra di creatività: è soprattutto leggendo e prendendo coscienza della foggia che si apprende la Scrittura.
Divulgazione e sensibilizzazione alle Arti… sono sempre volute essere le peculiarità precipue di quest’esercizio!
Non solo Lettura! Ma tutta la Cultura, realizzata e fruita!
Fumetto & Libro, l’informazione in ogni sua sfaccettatura e forma – ogni forma d'Arte che fa da contrappunto alla Società – è sponsale, laddove esso è voluto, tra la letteratura e la danza e la grafica e la saggistica e la musica e l’architettura e il teatro e la fotografia e la poesia e la pittura e il cinema (live action e d’animazione) e il reportage e tra ognuno degli artisti che ne usufruisce.
E proprio da queste nozze – è in base a questa considerazione – che ho sempre vissuto in modo inscindibile un’arte rispetto ad un’altra, che ho pensato di mantenere unite – Vive! – tutte le realtà culturali e di costume: ovvero, La Filosofia!
La ricerca di un luogo ben capiente e al contempo contenuto (trovato di 89 mq) è stato il primo passo per presentare la libreria come spazio casalingo/lavorativo. Ho voluto in esso ricrearvi l’atmosfera cullante e/o stimolante il fruitore. Alcove, angoli, focolai dedicati alla lettura in loco, al ristoro, per la concretizzazione del "possesso", al fine di coinvolgere e legare al proprio luogo di svago/sapere il cliente/amico, stimolandolo ad un comportamento neofilo, auto-esponendosi agli stimoli dell’ambiente che si è scelto: attivarne la consapevolezza che egli può ricreare e ritrovare nelle librerie un ambiente sempre più consono alle proprie esigenze e piaceri, come a quelle di altri che hanno le stesse passioni e gli stessi interessi e le stesse curiosità, permettendogli di vivere esperienze prosperose dal punto di vista personale e collettivo, co-regolando verso il proprio desiderio, la propria visione, l’habitat (FANTASOCIETY, per l’appunto) nel modo più confortevole per il suo essere uomo/lettore. Ho mirato al coinvolgimento duraturo, razionale ed emozionale, verso il punto vendita, rispettando il Lettore dal punto di vista fisico e psicologico. Tentando di conquistarlo!
Per questo FANTASOCIETY è sbocciato e ha fiorito su carta come Locanda Culturale Diffusa. Disegni su disegni progettarono il francise ΠΑΝΙΚΟΎ ARTES INN¹, il P.A.I. (o CAMPUS PANICO, o P.A.I.org), dove il sincretismo dei Tempi fermava il Tempo. Quando si entrava a FANTASOCIETY non si doveva conoscere alcuna relazione con il trascorrere del tempo. Un orologio a forma di Enterprice segnava sempre la stessa ora, le 00.00. Si illuminava solo quando lo si lasciava solo e si spegnevano le luci!
Al primo P.A.I. al mondo, il libro invitava al suo focolare la cioccolata, il fumetto invitava alla sua grigliata la birra, il film invitava al suo divano il pop-corn, l'Uomo invitava l'Uomo.
Tutto nelle strade della grafite.
FANTASOCIETY con un orario elastico e adattabile – anche al singolo – ha offerto sconti e svariati omaggi fedeltà, abbonamenti a fumetti, a serie a romanzi e a DVD garantendone l’arrivo e la messa da parte della merce richiesta relativamente alle comodità dell’acquirente; gratuitamente ha offerto l’ingresso ai concerti e alle mostre e ai workshops al suo interno organizzati, postazioni per la navigazione internet e il Focolaio Ludico, la diffusione o l’ascolto privato di musica, tornei di carte, giochi di ruolo e strategia (su tavolo e su PC), scacchi, Risiko, ecc.; workshop sulla scrittura creativa, sulla sceneggiatura e sul disegno e l’illustrazione; il sito internet – di tal progetto, che è rimasto nel senso stretto del termine virtuale (poiché tra tutti gli staff che ho cercato di attivare in cinque anni non se ne è concretizzato neanche uno, risultando impantanato nell’isolamento progettuale), da qui in poi, ne continuo così la descrizione – ivi si sarebbero messe a nudo, e sono state consigliate, le opere e gli hobbies prediletti; a FANTASOCIETY.it ha avuto molto attivo il primo Fantaforum (2001/2003) dove sono stati a disposizione un forum per articoli, annunci, disquisizioni (anche non inerenti al mondo cartaceo, filmico), approfondimenti con avvisi automatici alle e-mail degli iscritti, a mo’ di mailing list, e dove sono stilati quelli che FANTASOCIETY.it ha definito Links Progresso – cito i più rappresentativi: Amnesty International, Telefono Azzurro, Libera.it, CESVI, WWF; come braccio destro fantasociety.it conta – conterebbe, giusto? – della presenza di una rivista virtuale, LIBERANDO.it – galleria/portofolio (ovvero, archivio e luogo di reperibilità costante dei proto-artisti, dei proto-giornalisti, dei proto-saggisti, ecc.), un portale utile per muovere i primi passi verso le case editrici: il dovuto spazio per chi vuol lavorare ma non riceverà mai spazio per crescere, un modesto banco di prova che testerà la professionalità – se essa può emergere dalle nostre passioni per trasformarsi in realtà. I blogs consentiranno di auto-gestire specifici spazi della suddetta rivista virtuale, non ancora associazione socio-culturale: Liberando!
Con FANTASOCIETY & LIBERANDO, hanno voluto rendere chiaro come da noi si avverta la necessità di una maggiore considerazione e presa di coscienza (più o meno coinvolta) da parte dei fruitori, dei privati e degli enti pubblici nel creare le fondamenta della Libertà e dell'Arte – Reali, Vive, Coerenti – per una "radicata" cultura umana, artistica!
La libreria non fossilizzandosi al mero compito di rivenditrice, da negozio ha vissuto da luogo privato / collettivo ove sfogarsi, crescere, divertirsi… Negando l'ozio improduttivo e isolazionista, e coltivando l'ozio florido e comunitario.
Il limitarsi ai capoluoghi di regione dei megastore e delle librerie di catena (come l’aver inserito le edicole in questa fascia di rivenditori) riduce drasticamente il concetto di cultura. Trasforma il libro, e l’home video, in prodotto di consumo immediato e frivolo, conduce l’editoria tutta verso l’annichilimento dei valori socio-culturali² insiti nella filosofia dell’Arte Stampata… Prodotto di massa uguale sterilizzazione dei contenuti…
Visibilità e consumo, queste le priorità dei supermercati del libro, capaci di trasformare in surgelati tutti i prodotti editoriali. Sembra che proprio dai “grandi editori” si espanda il virus dell’ineducazione libraria, fumettistica e video. Conta il loro unico guadagno, e al diavolo la cultura! Non sto parlando del nostro solo guadagno, le librerie (piccole e medie) hanno a rischio la clientela che vede nelle edicole una costanza nel rifornimento e prezzi bassissimi, pur se a discapito della qualità – erodendo la nostra professionalità, l’emblema di rappresentanza del libro, inculcando il convincimento che in libreria i libri siano per una élite danarosa. I danni per chi vuole la Cultura sono incalcolabili… Solo i ricchi prosperano, per “amore” del denaro!
Lo stesso va imputato alle istituzioni. I soldi vanno spesi per ultimo per la Cultura e quando giunge il Suo turno essi sono terminati.
In Italia la sinergia tra gli addetti ai lavori è sempre stata depauperata dagli stessi!
Di contro, nella nicchia del sapere (la piccola libreria, intendo – la mia Piccola!) la calda presenza, il coinvolgimento di passioni e sogni del gestore si amalgamano a quelle dell’ambiente esterno in cui essi crescono: libreria, libraio, lettore/cittadino, sponsale socio-artistico!
Come libraio ho nel cuore l’interesse della mia città. Avrei potuto aprire FANTASOCIETY a Palermo, anche a Bologna o Roma (avendo in queste città la possibilità del vitto e dell’alloggio pagato) garantendomi un “sicuro” successo. La scelta è ricaduta su questa città del sud, che brama di crescere: ricercando una formazione guida per maturare in un ambiente dall’identità varia e tuttavia culturalmente stimolante e radicato.
Occorre mobilitare della città gli abitanti tutti: gli intellettuali, le scuole, i genitori, gli assessorati, le altre attività commerciali, le associazioni culturali e umanitarie e le stesse piccole e medie librerie, anche di altre città. Tutti in una sinergia corale che deve disciplinare la presentazione di scrittori, disegnatori, editori, musicisti e altre categorie in congrui e finalizzati eventi. Che altro fare? È uniti come tanti mattoni che si può innalzare una architettura stabile e produttiva, solo se ci si fa assi di un’unica nave si può salpare & decollare per territori di inenarrabile avventura…
Le soddisfazioni principali che hanno dato Esistenza e Personalità al P.A.I. le ho avute quando, per citar qualche episodio: una madre è venuta a ringraziarmi per aver “convinto” il figlio 15enne a giocare di ruolo e a confrontarsi con me (il master/l’arbitro) e i compagni di gioco permettendogli di emergere dalla sua timidezza e avere maggiore fiducia in sé; un’altra, sempre in relazione al gioco di ruolo, ma di un gruppo differente, mi ha ringraziato per aver disciplinato il figlio a non reagire istintivamente e aggressivamente per un nonnulla; una zia per aver spiegato al nipote 13enne come amare la lettura; una mamma e un papà per aver unito i due fratelli grazie al gioco di ruolo prima e alla formazione di un percorso di lettura; e un’altra coppia di genitori per aver seguito fraternamente il loro unico figlio, disadattato, con qualche deficienza verbale e auto-emarginatosi dall’ambiente scolastico e sociale. Sempre nella veste di fratellone molti adolescenti (ragazzi e ragazze) frequentavano FANTASOCIETY esclusivamente per chiacchierare, confidarsi e aver consigli, qualcuno solo perché non si sentiva a suo agio con i propri compagni – o non veniva messo a suo agio – a causa della propria passione per i cartoni animati e i manga… O semplicemente perché lettore, pensatore.
Gli esempi sono numerosi, grazie a Dio!
REALTÀ CONTRO:
Tuttavia, una serie incresciosa di infiltrazioni, di cui una presentatasi a sorpresa (all'alzata della saracinesca) come una quasi alluvione, ha tempestato FANTASOCIETY di danni ingenti per molte migliaia di euro.
Ma son state anche l’immagine e la professionalità a venire intaccate. L’immagine perché le pareti hanno grondato acqua per i primi tre anni e mezzo circa. Producendo muffa e finissimo sedimento di intonaco e sale per la quasi totalità del pavimento e delle pareti inquisiti; tanta di quella polvere che occorreva spazzare anche tre volte al giorno, nonché custodire e tenere sotto stretta sorveglianza i prodotti cartacei. Con le increspature, le bolle, i cedimenti di quest’ultime l’ambiente risultava un tugurio dell’antichità più che una libreria, ove il cliente rischiava anche di sporcarsi i vestiti se non stava attento a non avvicinarsi alle pareti, o poggiando per terra borse o zaini. Il pericolo, di cui nessuno di loro è mai venuto a conoscenza e che non ha mai fatto “vittime”, era che alcuni pezzi di intonaco (anche considerevoli) cadevano dal soffitto; s’è sfiorato tre volte l’incidente con me e mio padre.
L’innalzamento di una doppia parete, il rifacimento di una porzione del soffitto, e il recupero delle altre pareti trasformava in cantiere la libreria per troppe volte, rendendola sgradevole – ai palati fini – e poco agibile.
La professionalità ha avuto il suo handicap nella distruzione dell’eccessiva quantità di merce prenotata, messa da parte e parzialmente, o completamente, pagata; inoltre, si è danneggiata parte delle attrezzature informatiche… La restituzione delle cifre pagate e la disdetta degli ordini, ha intaccato la mobilità di quest’ultimi. L’impazienza dei molti e l’inadeguatezza alla complicità e la cadenza delle alluvioni ha reso incespicante la manovrabilità degli arrivi.
Ecco cos’ha deviato l’attenzione dal P.A.I., da FANTASOCIETY.
I debiti lievitati hanno altresì impedito una capillare pubblicità, la quale avrebbe permesso, oltre la riconquista del vecchio, la propria presentazione al nuovo fruitore dalla Libreria.
Piccoli investimenti in questo senso – pubblicità di un mese in radio, partecipazione alla Mediterranea Expo, fiera locale a livello regionale – non hanno ottenuto la necessaria risposta.
PROGETTO UTOPIA:
Negli anni s’è instaurata una serie di contatti, amicizie, pronti e impazienti, oserei dire, di innescare le sinergie latenti; molteplici Artisti, scuole del fumetto, case editrici e riviste in attesa che FANTASOCIETY rinascesse… dalla polvere e dalla muffa. Risorse come la fucina culturale che ha sempre voluto essere, una galleria delle Arti!: FANTASOCIETY ERRANT ARTS THEATRE {F.E.A.T.!!³} – nome che avrebbe assunto, la galleria, una volta avutone la giustificazione (insieme alla sua società dedita ai festival e ai meeting, ovvero FANTASOCIETY CLAN FANe. F.C.F.)
Adesso, in quell'adesso che la "piazza", sempre più sensibilizzata dal mio operato (mostre, meeting, presentazioni, lezioni di sceneggiatura e disegno, letture di scena per grandi e piccoli…), si potrebbe innestare con FANTASOCIETY, l’intasamento dei debiti (ahimè, irrisori ma titanici per me) farà sfumare ogni mia dedizione e ogni mia pena impegnati a questo sogno. Perché questo è stato, non essendo che per poco più di un anno riuscito a reggersi sulle proprie gambe.
Il magazzino che ospitava la libreria è stato per il 60% restaurato; sia che avessi mantenuto la locazione sia che avessi considerato più conveniente delocalizzare FANTASOCIETY... avendo focalizzato un orizzonte di risposta più ampio, più proficuo e sicuro in locali che rasenterebbero la perfezione per questo esercizio, siti in Via Atenea e nel Viale della Vittoria, i due cuori veri e propri di Agrigento!, quelli che garantirebbero l’affluenza anche nel periodo estivo. Quelli che fanno convergere ogni signora, ogni coppia, ogni studente che bigia, ogni turista, chiunque voglia fare shopping o i classici due passi. I luoghi determinanti per un rilancio, una nuova faccia di FANTASOCIETY Arts Theatre. L’impossibilità di adempiere al mio lavoro tiranneggerà su qualsiasi mia scelta, ovvero, i costi di affitto, ed eventuale adeguamento, sono inaccessibili per le mie oramai esaurite forze.
FANTASOCIETY rimase collocata strategicamente in un punto centrale della città, ma di quasi scarso e diretto transito pedonale.
Per questo morì – per un pugno di migliaia di euro – il Centro/Focolaio culturale, il Focolaio di Lettura, il Focolaio degli Incontri e delle Mostre, il Focolaio della Divulgazione e della Sensibilizzazione alle Arti e il ristorativo (mi si lasci passare il termine) Focolaio del The (o del caffè, del gelato, della bibita, del panino, ecc.)!
Solo perché anche l’Arte necessita, per procedere, di affiancarsi alla ineluttabilità di far soldi…
PROGETTO ACADEMY... LA STRADA DELL'OGGI:
All'inizio fu il Progetto Tutela:
Adottare FANTASOCIETY, trasformando tutti Coloro-Che-Vi-Credevano in soci/investitori...
Il progetto P.A.I. ha la sua anima di pachwork culturale: vive d'arte del riciclaggio, di sincretismo, d'amalgama di baratto e di pastiche.
Titolare e Fondatore sono cliente e fruitore – e viceversa!
Titolare e Fondatore sono cliente e fruitore – e viceversa!
Investire su di una sede fisica di guadagno come Agrigento non è apparso e non appare allettante, tuttavia essa non è un contraltare del nord, e non lo sarebbe. Agrigento, nelle figure di W.M.S. & F.E.A.T.!!, oggi (come lo era in quella di FANTASOCIETY allora) è Terra Fruttifera.
Ove manca tutto tutto attecchisce!
Se non ci piove sopra un po’ troppa acqua.
Ho cercato di impegnare me stesso e i miei fondi economici, la mia modesta esperienza, tutta la mia dedizione, le mie capacità, la mia passione e i miei progetti al Fantambiente, Vostra figliolanza – previo strategico dislocamento della sede.
«L’invincibile forza innescata dalla molteplicità delle Vostre singole diversità (professionalità, competenza e fondi) è oggi la concreta possibilità di perpetuazione del progetto Farmecenat: Errant Arts Theatre!» Questo avrei voluto affermare.
Ma sono stati pochi, quasi abbastanza da definire sulla cartografia del vuoto l'esistenza di una città fantasma. Ma la città non è stata progettata, e i fantasmi non si sono messi in cammino alla ricerca di un luogo e di una fonta ove poter porre le fondamenta per i propri figli!
Non volevo fare la fine di Atlantide, né di Mu, volevo che i miei intenti e le mie azioni potessero essere scelti come radici imperiture per un autentico tessuto sociale fatto di voglia di vivere, voglia di crescere, voglia e orgoglio d’esser Uomini
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La mia città la vedo palpitare di viva nei cuori di alcuni: culla di perpetui tesori, svecchiata, matura per evolversi e rinnovarsi costantemente, ponte dinamico e attivo!
A onor del vero, ad Agrigendo, vi sarà solo qualche seme che brama evoluzione. Tuttavia, dare la vita a un seme è l'occasione di vivere in un giardino, in una giungla di possibilità...
È nell'unificazione degli intenti e della azioni di ognuno di Noi che vivrà il nostro umano teatro futuro!
ERRANTE...
Io ho scritto, il mio Jackind ha errato, con:
Prologue. Anvil 0f Crom [CONAN, THE BARBARIAN. USA. 1982. Basil POLEDOURIS]
Trinity [LO CHIAMAVANO TRINITÀ. IT.GR.USA. 1970. Franco MICALIZZI, Lally STOTT; ANNIBALE]
¹ Tre parole, Tre lingue (greco, latino, anglosassone – a saperle tradurre) per giocare sulle tre punte sacre, profane, globali della Trinakria... la Sicilia. Il tutto ispiratomi dal termine "pub", contrazione di public house: "la casa del popolo". Dunque, la casa doveva divenire Locanda e il suo oste l'Arte; ecco il primo nome: PUBLIC ART INN.
^ LIBERANDO nasce, la prima volta, come Locanda Culturale per la serie IL GRIDO DEI FLAUTI.
² Non ignorando che cultura vuol dire società e viceversa, e l'utilizzo del termine composto ha il sapore dei rintocchi di campana che annunciano alla comunità un atto di comunione, e nulla di meno. Lo stesso vale per l'ambivalenza deltermine artistico: l'arte è società, tanto quanto lasocietà è cultura. Da quì in poi, mi leggerete utilizzare sia la parola "cultura" sia la parola "società" con il medesimo impatto significativo.
³ FANTASOCIETY per la "F" dell'acronimo ha avuto un suo primo neologismo latino FACTRONUS (contrazione di factorem patronus, ma che letteralmente significa trono fatto, cioè fact tronus): il Fattore Mecenate (o in inglese, FARMECENAT), che in italiano offre una duplice lettura. All'acronimo ho dato in origine sapore di antichi viaggi, di antichi porti e crocevia: FUNDUQ, EMPÒRION, AGORÀ, TABERNA... in inglese significa anche Impresa.
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