20220416

IL CAPITANO E IL SINOVIALE BLUES.

Finalmente non ho dovuto sistemare la legnaia e rifornire i porta legna di casa e ho scelto di non ravvivare la compostiera; non c'era da pulire il camino e per pranzo [xyz] e quindi niente grigliata; essendo per il compleanno di mio figlio lui vuole festeggiare fuori e così non ho impastato. E mi sono rifiutato di ravvivare la mia compostiera.
Finalmente, come no? Allora perché la mia spalla ha dovuto abbandonarmi? Tensione a scuola, tensione per il testo sui miei genitori, tensione sul nuovo personaggio che fugge dalla ricerca del suo autore? Certamente. Ma è solo la somma al primo motivo: la mia millenaria età ha prosciugato quasi tutti i miei liquidi; fortunatamente non sono anemico. Finalmente.

Dopo questa mia consueta dissertazione sul caos che accompagna la mia vita, passo a quella che vi delineerà la mia crisi anatomica… Ah, ah, ah…

Già ieri sera ho messo sotto sforzo le spalle perché ho avviato il secondo trasloco per il ritorno nel mio sud: trolley e zaino carichi. Ho già scritto del tragitto per raggiungere la fermata delle autolinee Cuffaro per partire da Palermo: quei mille a cinquecento metri mi sono sembrati un supplizio di Tantalo: ogni mio passo un carico in più sulle mie ginocchia. 
Comunque, il giorno dopo questa mattina speravo di svegliarmi riposato e, al contrario, saluto il sabato pasquale mancando il respiro muovendomi. Quindi, non riesco a salutarlo. Mi alzo, e sono i muscoli della spalla destra che mi danno la certezza di una contrattura sfociata in una dorsalgia. Questo ha accentuato la mia discopatia e, quindi, la conseguente mal-postura mette sotto scacco l'ernia inguinale.
Il problema principale è che, come ho scritto nelle ultime due settimane, per la prima volta da anni il dolore alle ginocchia è costante e questo ha creato un deleterio effetto domino. Anche da fermo, da allettato, è forte, quasi intollerabile. Lancinante. Dove le piante dei piedi sono la prima sirena d’allarme: non fanno che pulsare; ho difficoltà a poggiare i miei meravigliosi piedi cavi, ma anche da fermi vogliono sempre avere voce in capitolo. Infine, se mai avrò una fine, ricordiamo i polsi, il pollice sinistro, i gomiti… e la cervicale che incorona sempre ogni mio stress fisico e mentale.
Insomma, non ne posso più! Come chiunque mi legga, d'altronde: tu, tu e tu, Diligente Lettore. Tutti voi, Lettori Assenti!
Giovedì, radiografie in mano, sono in visita dal mio traumatologo: si, colui che tra tutti quelli cercati (includendo i fisioterapisti) è il migliore nella anamnesi e l'unico sempre disponibile.

Ed io che pensavo di imbracciare la mia amata chitarra dopo aver terminato di scrivere l'ultimo mio testo. I miei genitori non ne potevano di sentirmi suonare perché cercavano sempre di non disturbare e quindi per loro era sempre l'ora sbagliata per il condominio. Mmm, non credo che questo vada scritto in

Dovevo ancora scegliere il titolo del testo per la NPE. E non volendo scrivere ancora ‌“il testo su mia mamma per la NICOLA PESCE EDITORE‌” ho sospeso la scrittura di questo post e ci ho pensato.
Ho già scritto, anni fa, che ho sempre dedicato e canticchiato, in qualche modo chiamandola quando volevo parlare a mia madre, la canzone MAMY BLUE. Così il gioco di parole finale per battezzare il testo per la NPE è Nel blu Natale.



Entrato in uno dei miei soliti loop avversi
(ci sono anche quelli che sono risolutori, catartici, apocalittici, te lo ricordo sempre)
ho scelto le fotografie del passato per ornare il post.


Ecco. Ornato con le solite immagini di deterioramento.
Avrei voluto scrivere qualcosa sopra l'immagine, ma non ho le forze, oggi, di valere sul finto programma di grafica di cui dispongo.



Beautiful Tango (Unplugged). | HANDMADE[2010MAR. Hindi ZAHRA.]
Dernière Danse. | MINI WORLD[2014FR. INDILA.]
The Letters. | DEAR HEATHER[2004USA. Leonard COHEN; Sharon ROBINSON.]

20220407

Avvolto, punteggio!

Salgo sul mio palchetto per parlottare di punteggiatura, per dirigere con le mani i punti, dichiararmi ai tre punti, mandare oltre l'arcobaleno le virgole.
Ma lo faccio prestando attenzione al mio solito archiviare, disegnare mentre guardo una serie e questa volta preparando anche i bagagli per la partenza di domani.
Ed eccola là. Esattamente dentro ‌“dentro casa tua”‌ e sopra il tuo distraente ‌“godere”‌, esattamente una virgola. Scappata dalla digitazione, anzi dal voler postare una storia Instagram mentre ti dedichi ad altro e non sai cosa di tutto quanto sia l'altro che ti interessa.
EH?
Non capisci?
Cosa c'è da capire in un roseto di più cose contemporaneamente?
A volte, punteggiare, equivale a una messa a punto, senza viaggiare!



Perché scrivere un qualcosa, pochi secondi e poi lasciar stare per una giornata? Perché scrivere un messaggio ‌— al multiverso ‌— e non attendere che risponda e, lasciandoci distrarre dalla vita, non fissiamo quel punto di un solo universo che può dirci se il multiverso con cui vogliamo interagire è online, se ha visualizzato, se sta scrivendo?
Beh, accartocciando le idee si accartocciano le dita e i tasti non riescono a seguire i pensieri strampalati. Quindi, lascio qui i miei pensieri accartocciati, sopra la virgola e vado a fissare “quel punto di un solo universo”. Prima una doccia calda. È‌ possibile che il focus sul mio arcobaleno venga.

Puoi solo godere
di un arcobaleno
quando il vuoto ti vuole,
chiavi in mano in un'aria di casa tua,
animalizzando puoi solo godere
di un arcobaleno
quando il vuoto ti vuole,
chiavi in mano in un'aria di casa tua,
animalizzando altroquando,
una ruga per calderone.
… Che lunga notte, bergamotta.



puoi solo godere
di un arcobaleno
quando il vuoto ti vuole
chiavi in mano in un'aria di casa tua
animalizzando altroquando
una ruga per calderone
… che lunga notte bergamotta




THAT's ALL

JACK CLAN FANeS { Accedi e potrai partecipare al Blog }

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