20161123

Bomba-standard elargita da FB.

10 anni.
1 account.
Circa 700 “seguaci”.
50 album; 73.000 immagini.
2 Pagine: WORLDS MAKER FACTORY e LA DILIGENZA DEL SAPERE, un anno fa amalgamatesi in Maurizio Cacciatore The JACKIND: Worlds Maker: Stories and signs. Fiction and images. Tale Pagina è stata la vetrina FB di divulgazione dei miei scritti e disegni; parallelamente, dedita con passione all’informazione dei lavori altrui e di ogni aspetto culturale sotto l’hashtag #LaDiligenzaDelSapere.

Dunque, in questi dieci anni ho gestito l’account principale con le sue due pagine satellite e… la Pagina off-line WMF DATA. Off-line! Eppure, è accusata da FB di non rispettare gli Standard della Comunità pur essendo oscurata a ogni membro della delicata e sensibile comunità. Una volta eliminata (da parte mia) la prima fotografia pruriginosa sono stato contattato mesi dopo per un disegno, anch’esso infastidente gli Standard. Infine, la segnalazione di quattro mesi fa. Nei primi due casi, una volta tolta l’immagine dai miei album off-line mi è stata, immediatamente dopo, richiesta una verifica su altre immagini: tutte (nessuna esclusa) erano scansioni di testo (mie sceneggiature e soggetti) per le quali mi veniva richiesta la conferma che non si trattasse di immagini analoghe a quelle appena cancellate e non irrispettose verso gli Standard: lettere dell’alfabeto che per il software erano immagini dalla configurazione anatomica inadatta.

Agli inizi di novembre 2016, con l’ultima innocente immagine occultata alla Rete non posso più intervenire e cancellare l’intera Pagina, come da me proposto e scritto al Supporto Segnalazioni (e di cui non v’è traccia nello storico del Riepilogo del mio caso: n. 388789336). In quattro mesi di attesa, speranza e messaggi alla sezione di FB per le Segnalazioni non mi aspettavo che me lo disattivassero in modo permanente. Ho voluto credere di avere la possibilità di salvare il salvabile: post, link, messaggi, video, fotografie, info e fiducia dei miei contatti – costruita in un decennio – disabilitata nell’effimerità degli Standard di certi angoli di Rete.

Naturalmente, l’ambiguità della situazione si trasferisce anche nella “logistica” del nuovo account (il presente): il mio numero di telefono per la protezione dell’account non è utilizzabile perché già in uso; come è in uso il nome utente che non posso riutilizzare pur se continuano a chiedermi: Crea @nomeutente della Pagina; arrivano, anche, nello smartphone i messaggi di notifica di un account che mi si dice definitivamente non più in mano mia. Tuttavia, delle mie due Pagine, LA DILIGENZA è ancora visibile.
Qualcosa dei dieci anni palpita ancora nell'etere e non mi è permesso riavere.
Per citarne uno soltanto, ciò che mi mancherà maggiormente saranno le parole di Carlo PERONI – PEROGATT, il quale incappando nei miei JACKINDS ha reso pubblici complimenti e consigli iniziando così: «Mooolto belli!»

Ricarica ► PAY PAL.
Devo, dunque, riavviare la quasi totalità dei rapporti e sostenere non solo nuovi progetti ma riportare alla vostra attenzione, Fedeli Lettori, anche quelli che ho amichevolmente e professionalmente sostenuto.




Ghostwriter; Proofreading; Editor; Novelist; Graphic novel artist; Cartoonist; Illustrator; Scripwriter; Poetry; Graphic designer; Talent manager & agentSocial Media Manager / BUZZ Marketing Manager; Web Project Manager; Account; Web Content Manager; Web Content Editor; Search Engine Optimizator (SEO); User Experience Designer; Web Analytics; Creative Information Architect; Digital Strategic Planner.

Prego coloro che hanno avuto la possibilità di usufruire del mio operato di lasciare un proprio feedback e un rating di quanto da me offerto nei social network da voi frequentati.
Chiunque abbia da sottopormi i propri progetti e lo abbia già fatto in passato, ripassi dalla mia “Locanda Culturale” e mi scriva a thejackind@gmail.com (non limitandosi a farlo tramite la messaggistica del presente social); salite su' #LaDiligenzaDelSapere e ripartiamo: riprendetevi il Web.


L’unione è diversità e la diversità è completezza.
#CoWorking.


NOTA: 
Per i nuovi: LA DILIGENZA è per fumettisti, videomaker, ballerini, scrittori, associazioni culturali, insegnanti, attori, fotografi, case editrici e direttori artistici e lettori.

Scrivetemi.
E supportate il mio lavoro che sorregge il vostro!
Ricarica ► PAY PAL.

 * * *

“Non lo riattiveremo per nessun motivo”, la loro frase più fredda e colpevole mi riecheggia ancora tra le costole e in fondo alle tempie.

Eh, buon compleanno.
«Su, caro utente, soffia sulla candelina!»




{Ultimo aggiornamento: 2017.11,28.}


Federica Faith Manfredi Non riesco proprio ad immaginare cosa potrai mai aver pubblicato, tu, che sei tra le persone più delicate, autenticamente gentili, sensibili, profonde e intelligenti che conosca!! E su FB di robaccia che merita la cancellazione ce n'è tanta... Non parlo solo di immagini ma anchee soprattutto di concetti espressi. Antiumanitari, antietici, antiambientali, stupidi, aggressivi, disinformati ma convinti... e che diffondono dannosa confusione su temi delicati e importanti... Mah!!

20160609

Carlo PEDERSOLI dà il secondo via a DRAKEDEALER.


Ho appena terminato di dare da mangiare ai gatti.
Ho fissato la notte, la lieve foschia che copre le stelle, i balugini del paese nella collina di fronte, il taglio netto della ferrovia tra il mio versante e la piccola valle e ho pensato ai miei pomodori... a insaporire una padella di fagioli e mi sono voltato a cogliere gli aromi che mi giungevano dalle susine, dalle ciliege, dalle nespole, dalle pere, dai gelsi, dai limoni:
«Quanti frutti mi hanno dato i personaggi/un personaggio di Carlo e Mario. Ciò che amo scrivere e disegnare è stato arricchito dai sentimenti dei loro volti. So che ci saranno lacrime che dovrò ridere e risate che dovrò lacrimare quando, tra qualche giorno, toccherà che torni al lavoro sul progetto de' I TAROCCHI DELL'AVE MARIA (di Earp & Doc, di Bambino & Trinità, Charlie & Alan, Ben & Kid...) e DRAKEDEALER (dove i loro volti primeggiano tra i personaggi principali – i loro nomi, ricordate, battezzano due comprimari di un'altra ambientazione, MICANTE PLAGA).
Lo farò pregno e spumeggiante – ogni segno e ogni lettera – al ricordo dei due sorrisi, degli sbuffi di uno provocati dall'altro sornione, degli sguardi dei supereroi italiani veri: Bud & Terence!»

* * *
Anche per questo, termino il mio apporto creativo per il progetto di Max BERTOLINI simile a DRAKEDEALER e al quale ho elargito (posseduto dal daimon della condivisione) quasi rinunciando a DDLucore.
Oggi, DRAKEDEALER dispiega ancora le proprie ali chiuse in sé da troppo e si gode la propria identità.

Ricordi, Diligente Lettore, DRAKEDEALER è un Web Role Playing Comic – proto-hypertext.
Oggi, ricomincio a scrivere le storie a cui danno anima due (dei 4) "SuperEroi": Carlo PEDERSOLI, BUD SPENCER!
“Copertina” Google Plus omaggio a Carlo PEDERSOLI. [DRAKEDEALER. | LUCORE PLGA.]



#CPBSDD: L'omaggio a Carlo PEDERSOLI passa dalla sua immagine di nuotatore come copertina dello spazio G+ dedicato a DRAKEDEALER (la mia serie che vede il suo volto tra i protagonisti) ai disegni che lo ritraggono iniziati nel 1988.
Presto, li pubblicherò anche in questa sede.
Al sopraggiungere di una immagine simile a quella che accompagna il presente post saprete che potrete entrare nell'avventura di ► DRAKEDEALER [1995. LUCORE PLAGA © Maurizio CACCIATORE / #WorldsMakerFactory.]

#CiSiLegge!!_!!

20160507

Non c'è storia: c'è Star Trek!!_!!



Le uniche cose che funzionano in questo #reboot sono: gli #attori, la #fotografia, gli effetti speciali/visivi (costumi, trucco, scenografie)... Il resto, come si suol dire, dovrebbe essere storia, in realtà è senza storia, narrativamente un colabrodo di logica conseguenziale.
Pur tuttavia, Lunga Vita & Prospera a Star Trek​!


STAR TREK: INTO DARKNESS.
[Aggiornamento #WEBIO:]



#Film #Paramount#STARTREK#cinema#serial#SF / #Poster. #adventure #scifi.


* * *
Almanacco & Effemeride. Per tenere a mente che – se non la si può godere nell'istante in cui è offerta “in tavola” – la Cultura ha sempre la dispensa fornita, la cucina pronta, la tavola capiente, i commensali con il bicchiere alzato. | I recommend: Book, Graphic Storytelling, Film, Music, Illustration, Poetry, Architecture, Workshop, Theater, Game, School, Festival, Exhibition: Scenari culturali del passato, del presente, del futuro! | The Joy will bury solitude! | ►The Culture is Sharendipity! * * * In questo album FB saranno inglobate le Google Collection e le PinBoard che raccolgono le immagini che vi presenterò. Ogni immagine avrà i suoi relativi hashtag: seguite l'# cometa!!_!!

IL VIAGGIATORE DISTANTE. [Otto GABOS.]

Con il consenso dell'artista, nel mio spazio Pinterest, potrete seguire l'evoluzione dell'Ultimate Edition del libro di Otto GABOS: IL VIAGGIATORE DISTANTE (su FB).

«Grazie, Otto!»

 IL VIAGGIATORE DISTANTE [Otto GABOS]



[aggiornamento 2016.05,09]





20160220

TADÀ. [IT2016.MassimoMARTELLOTTA;FilippoTIMI;AndreaBEMPENSANTE.]


«Le TECHE RAI prendono vita…» Mi piacerebbe annunciare. Ma non si tratta di un prodotto RAI.
Posso scrivere: «Ha preso vita TADÀ!»


Produzione BALLANDI MULTIMEDIA per DISCOVERY ITALIA.
In esclusiva, su DEEJAY TV, Canale 9 del digitale terrestre; Canale 145 di SKY; Canale 9 TIVÙSAT.


Andato in onda dal 15 al 19 febbraio in access prime time, alle ore 21.00, è in visione second screen su DPLAY/TADÀ!.


«TADÀAA!»

Progetto/esperimento sul remake dello spettacolo televisivo Anni ’60 – periodo d'oro della discografia italiana. Lo studio della rivisitazione: le storiche Officine Meccaniche, uno dei maggiori studi di registrazione italiani. L’impronta è affascinante: una sorta di teleteatro; tuttavia, di teatro non si tratta. Talk sketch + monologo/tema-non-tema + “rivelazione personale”: questo è metalinguaggio, meta-TV. Senza pensare di concedere spazio alla pseudo-improvvisazione, ci si imbeve di genuinità, amore per l’arte dell’intrattenimento, rispetto per il pubblico.
La trasmissione parte…
Il disco gira…
Il solco del cuore di vinile fruscia il suono…
Filippo TIMI appare dall’ombra, magro, elegante, con gli occhiali, si scusa, ci invita, ci bacia. «Lo so che non ci conosciamo, che sono apparso all'improvviso, ma per i prossimi cinque minuti non dire nulla. […] TADÀAA!», sussurra facendosi da parte.
L’orchestra inizia a suonare, e il sound è di cinquanta anni fa, lo sono gli strumenti… Tutto è in bianco e nero; sugli scalini e i bordi del “palcoscenico” i giovani spettatori, seduti, indossano vestiti Anni ’60.
Filippo TIMI, il talentuoso, irrompe in scena con una capriola; mentre i giovani in studio si godono la musica, lui balla rapito e dinoccolato.

Nina ZILLI canta.
I giovani si alzano e ballano “surfando le punte delle scarpe”, ancheggiando, veleggiando le braccia… Anche nella cabina delle tre “centraliniste” si balla – al centro Marina ROCCO (TUTTI PAZZI PER AMORE).
Protagonista è IL SURF DELLE MATTONELLE [IT. 1964. LA CRICCA].
Filippo TIMI la raggiunge nella pausa canora, ballano, e le resta accanto sotto il palco finché termina la canzone.
Dopo il baciamano, TIMI, con il sagomato a tutto tondo di TADÀ alle spalle, ci racconta un episodio “della sua infanzia” quando ha imparato a «… giocare mentre lavoro. TADÀAA!», chiude “giogionescamente” l’aneddoto – lo farà con ogni suo intervento.

Al centro dello studio, TIMI & ZILLI s’incontrano. Si baciano.
C’è caldo, tadà!
Il fiore all’occhiello è il ballo tra il conduttore e l’ospite. Ben separati per ben guardarsi negli occhi (permettendo a noi di fare altrettanto), mani ai fianchi e s’avvia l’intimista fiction. La domanda/non-domanda (con tutti gli ospiti) è “il lento nella tua vita”.
Oltrepassando il riquadro voluto dalla sceneggiatura, i personaggi non sono più dentro la teca del varietà… Il primo ballo è con Nina ZILLI per consentire di osservare il tutto con familiarità, per rasserenare le generazioni che hanno conosciuto per la prima volta il varietà e le generazioni che di varietà ne hanno “a varia”; si interpreta, così, il passato musicale e televisivo con la spacconeria e i protagonisti di oggi. Gli stessi membri de’ IL COMPLESSO DI TADÀ, nonché i “figuranti” sono sottolineature di contemporaneità!

Attore di teatro e cinema, scrittore, sceneggiatore, questa volta in TV perché gli hanno concesso tempo, autorialità, non-live, in una parola, il giusto cachet lustro incartato – Filippo TIMIeclettico, scatenato, ci guida sornione e balla…
Con NEFFA (che definisce TADÀ! una festa) è protagonista MA CHE COLPA ABBIAMO NOI [IT. 1966. THE ROKES].
Con MALIKA AYANE… si volta l’ironia, il duetto con Filippo TIMI si ribalta a coppia con bacio “immenso”, la sensualità ci distrae dalla rievocazione del passato aneddotico del conduttore a fine brano. È protagonista GUARDA CHE LUNA [IT. 1959. Fred BUSCAGLIONE].
Con ELIO la puntata si condisce di non-sense dal sense profondo: la prima spezia è un pugno di TIMI dato a “Sorciolino”, la seconda è TIMI vestito da donna che con due centraliniste come coriste (una è Marina ROCCO) interpreta-disturba l’esecuzione del brano: è protagonista MAHNÀ-MAHNÀ [IT. 1968. Piero UMILIANI].
Con Marco MENGONI è protagonista SI È SPENTO IL SOLE [IT. 1962. Adriano CELENTANO]; con Marco, Filippo TIMI controcanta; con Filippo Marco MENGONI balla il suo primo lento.
Ognuno di loro è stato anche attrice/attore convincente.


Quello che ho assaporato con queste cinque puntate sa di mollica lasciata sul sentiero onirico, non quello che vive quando siamo dormienti, bensì quello che pulsa di brama nelle veglie diurne: interpretare un gioco – qui è il divertissement.
Un pensiero e siamo immersi nello spettacolo!
Non è un varietà d’altri tempi, non vediamo protagonisti di mezzo secolo fa, non c’è un vero “conduttore” perché c’è un vero non-mattatore che appare e scompare. Intervalla la musica la parola e l’intento grazie al senso confessionale e intimista dei “timi-monologhi”. E tutto finisce in lento istrionico.
Il programma è di oggi con personaggi di oggi; il vestito del programma ha un taglio retro. Questo è una mica rilucente. È «TADÀ!»

La Rete propone al suo pubblico giovane un’opera d’altre età. Tuttavia, prima fra tutte, prima della musica, sembra volersi riscattare l’emittente stessa (ogni altro componente dello spettacolo televisivo di ieri non ne necessita) sempre più TV sempre meno network musicale.
Ma rischia – qualora non prosegua – di annacquare il proprio sapore di “TV a metà”. Dove porteranno i progetti di Ballandi?

Filippo TIMI, la prima puntata, parla di “lavori in corso” per metterci a conoscenza che la televisione può dare più di sette minuti di quasi TV-amarcord. Conta, sopra ogni idea, il tempo per germogliarla – e germogliare con Lei.
E, in fin dei conti, non è la Prima Stagione?

«Nessuno sa cos'è, nessuno sa dov'è, nessuno sa perché», questo il claim-promo.
Chi vuol ballare il prossimo lento con Filippo, con tadàaa?
Riuscirete a raggiungerlo prima delle sue centraliniste amanti?


TADÀ [IT. 2016. Filippo TIMI]

20160214

IL CAPITANO, L'ECLISSI & PERFETTI SCONOSCIUTI.

«Io sono, tu sei, egli è.»
Ma, è un’onda contro… La realtà è un’onda contro lo scoglio. La realtà è...
«Io penso di essere, tu pensi che io sia, egli pensa che noi siamo.»
La realtà è uno scoglio o è un'onda?



Domande. La vita è un salto nelle domande. Non sappiamo se ad accoglierci sarà il buio o la luce ma, inconsapevoli o meno, il salto lo facciamo. Che si resti sul ciglio, sulla china, nell'insenatura, nel passo... il salto è avvenuto! Nella maniera esatta in cui lasciamo il ciglio, la china, l'insenatura, il passo. Restar fermi o in movimento è una scelta, e ogni scelta è un salto.
C'è solo da capire, da accettare, da riscrivere i codici di una vita da noi scelta.
Tuttavia, pur avendo i codici li si saprà padroneggiare? Sapremo utilizzarli come un linguaggio per capire (non carpire, la nostra indole) noi stessi e gli altri? Qual è la lingua con la quale ci si deve rivolgere alla propria coscienza?

La lingua che Genovese, Filippo BOLOGNA, Paolo COSTELLA, Paola MAMMINI e Rolando RAVELLO mettono in scena è antica: l'azione e gli intenti celati.
Ogni protagonista può mostrarsi come un quadro; anche iperrealista… per qualcuno. Ma ho avuto l’affascinante sensazione (per la seconda volta in vita mia) che si trattasse «in realtà di un mazzo di fogli non perfettamente impilati, retti da una mano, e animati dall’altra: ogni immagine di personaggio è la somma di tratti che si agitano nell’aria nello scorrersi l’un sopra l’altro: ogni somma è concretizzata dalla nostra visione (abilitata, artefatta, impostata) a tratti illuminata dalla luce del sole, dei lampioni dei fari delle insegne, della luna che attraversa le nostre imposte!»
A tavola ci si sente bene: a volte nell’agiatezza a volte affettati, in entrambi i casi si dice tutto di sé.
Il regista sceglie di evidenziare che quando si invita qualcuno si invitano persone che crediamo di conoscere. Alla sua tavola – un po’ la tavola di noi tutti – ha invitato PERFETTI SCONOSCIUTI. Per dimostralo lascia parlare i “telefonini”, relegando le confessioni umane al momento catartico, apocalittico, dell’evento naturale. Sottolineo quant’è lapalissiano: non è vero che la nostra identità è celata protetta in balia degli apparati tecnologici a cui ci affidiamo per integrarci. Sono le nostre azioni le nostre intenzioni i nostri artifici a dichiararci confessarci spogliarci: il punto è che chi ci è Amico non vuole vederci per quello in altro modo che per le loro azioni le loro intenzioni i loro artifici.
È il credere che i telefoni cellulari, i tablet, i computer siano estensioni del nostro corpo e che quindi siano sotto il nostro controllo assoluto. Non sono neppure delle appendici: sono l’illusione di avere la password per le altre vite (quelle da spiare) e le vite altre (quelle da interpretare). Qualcuno lo sa razionalmente, qualcun altro lo percepisce, altri ancora lo bramano: il mondo che occupiamo non è l’unico occupabile da noi medesimi!
Va da sé che avere a tavola amici di vecchia data non ci fa credere che ci siano informazioni ancora da conoscere: eppure i dati sono frammentati, sempre richiesti dal database del “mazzo di fogli in animazione”… Per questo nessuno dei protagonisti si aspetta scivoloni, terzo grado, quinte colonne quando si avvia il discorso delle autenticità eclissate dalle verità digitalizzate.
Il proporre di mettere in viva voce e a voce alta ogni telefonata e ogni messaggio/e-mail non è sapere cosa l’altra persona veramente fa della propria vita, o della promessa di una vita insieme: si tratta di prendere in mano la vita dell’altro, poterne disporre e magari anche viverla allontanandosi dalle fallaci conseguenze messe in moto.
Eppure, tenendo a mente che ogni Essere Umano è una stella nell’oscurità dell’Universo, il moto è sempre, sempre, sempre condizionato dalla gravità di chi ci è vicino, di chi è… stella!
Entrare nelle vite degli altri, volere le vite che non possiamo, sfogliare o gustare le vite da prospettive ardite è un moto che provoca altri moti: stelle contro stelle, oscurità contro luminosità.
Ogni nostro desiderio è sempre esaudito. Il punto è che non sempre siamo lì a saperlo. Questo perché siamo infiniti punti in infinite ambizioni. Ogni ambito è vissuto da un nostro differente punto (non solo di vista, soprattutto di corpo e mente) e non ci accorgiamo di frontiere oltrepassabili perché viviamo inzuppati nel rimpianto, ammogliati nella recriminazione, ammuffiti nella nostalgia.
Ecco che i PERFETTI SCONOSCIUTI di Genovese alla domanda di spogliarsi non accettano e saranno altri loro a vivere la catarsi, l’apocalisse, l’evento naturale.
E questa è una delle cose che accadono.
Nel film.
L’altra è che Luna, il satellite che tanto si ama, e mai si vede come Spada di Damocle, ha agito sui loro moti, li ha “ingravitati”, li ha ricollocati.
Nel film.
Una volta finita la cena devono essere loro stessi a vedere o due lune o una luna adombrata o un tunnel spaziale o l’ennesima possibilità o annichilirsi nella marea o esser essi stessi marea o…

Ma non lo hanno pensato. Gli amici che si incontrano spesso, che mangiano alla stessa tavola, non lo pensano. La sfida puntata sul tavolo è lanciata come si avesse d’innanzi sconosciuti dalle rivelazioni forse impensate, forse allucinate, forse affascinanti, forse avventurose, ma che resteranno al di là della nostra sfera di azione.
In una sfida di tale levature si è pronti a essere ascoltatori?
Si è pronti a capire quali sono gli inneschi e quali i valori?
Si è pronti a capitolare e riscrivere nuovi capitoli?
Si è pronti a levarsi?
Si è pronti a sfidare sé stessi?
Si è pronti?

La domanda. È il salto in ciò che conta. Si vuole vivere con gli altri o tutta l’esistenza che siamo capaci di abbracciare riguarda l’edonismo?
PERFETTI SCONOSCIUTI fa porre la domanda avulsa dalla materialità del profitto economico e dall’ambizione di uno status sociale: la materialità è la fuga fisica quanto mentale dalle scelte fatte e che non si sanno risolvere, e il suo profitto è l’illusione di essere altrove, si essere evasi – ma il risultato è l’evasione del “soldato” non del “prigioniero”:

«Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...»
                                              Don Chisciotte [Francesco GUCCINI]

La domanda resta inascoltata.
Solo la luna osserva tra i quanti chi si comprenderà, chi si sbranerà, chi si arroccherà, chi saprà guardare negli occhi l’altro, chi pretenderà un equo cambio valuta, chi prenderà coscienza, chi si annichilirà all’ipocrisia chi dell’ipocrisia farà cenere, chi vorrà amare sé stesso e dell’altro fare il successo…
Quale perfetto sconosciuto può esser interconnesso?
La luna lo è.
Difatti, a cena finita cos’è accaduto una volta che l’eclissi è terminata?
La luna riluce. Il velo che poteva permettere qualche spontaneità da prove generali, o da dietro le quinte, è stato vano. I pensieri e le azioni oscure sono oltrepassate. La luce riflessa ci illude che la notte è fatta di liberazioni: le libere azioni che la giornata lavorativa e di impegni familiari tengono in galera – la notte, forse, “la luce” è per gli Uomini! L’unico pensiero è il giorno seguente: ancora domani dobbiamo cominciare, non si continua, si ricomincia. Ogni tentativo di fare qualcosa è il tentativo per incastrare un pezzo di un nuovo puzzle. I PERFETTI SCONOSCIUTI sanno che è sempre lo stesso, ma non sanno che vivere dei “paletti della folla” e dell’Io inespresso.
Saluti e baci, chi s’è visto s’è visto e non per questo Visto.
Alla prossima, amici!

Luna non può non porsi una propria domanda:
«Amici?»



Eclipse [THE DARK SIDE OF THE MOONUSA. 1973. PINK FLOYD]
OLTRE IL VELO [IT. 1991. Maurizio CACCIATORE]
OLTRE IL VELO [IT. 1991. Maurizio CACCIATORE]

THAT's ALL

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