Bello o mi piace.
“Ciò che è è ma per me è!”
Tenere testa alla vita con il metro frontale, il metro dell’Io, il metro “a me piace” non porta esclusivamente a ciò che piace facendoci del bene.
Il metro non è uno come non è uno il piacere e non c’è un solo mondo. Quello che vediamo, che le nostre capacità cognitive raccolgono, ogni possibile percezione che i mondi possono offrire… non sono ogni possibile percepito!
Quello che vediamo, quello che è bello e quello che ci piace sta dinanzi!
E ciò che sta oltre? Dietro – perché non è stato possibile vedere, né è stato percepito come conveniente da vedere, che sia stato pronto a nascondersi a noi; accanto – distanziato, parallelo, divergente; sotto i nostri occhi – tendendo la mano, a cavallo di uno degli orizzonti, se volessimo cogliere il ruolo dell’esploratore, investigatore,
Tra il bello e il piacere c’è la ricerca della conoscenza!
Io investigo.
Tu, che veste hai?
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