«Morirò nel giorno
in cui non mi
muoverò per ciò che è
giusto.»
Quando manca La Cultura dai propri sensi viene eradicata la capacità di intendere La Cultura. Si da alle parole il peso ottenuto con una bilancia truccata. Le si impacchettano dozzinalmente e se proprio si emetterà scontrino, lo si digiterà sul registratore di cassa populista.
Aperto il pacco, una volta giunti a casa, c'è il vuoto: nessun concetto coerente, ma tante macchie di contraddizione per tornacontismo; nessuna punteggiatura, ma tanto ragionamento sconnesso... Sconnesso da chi ascolta, in contraddizione con le attese e le necessità di chi ascolta.
Se non c'è Pane è perché non si Vive la Cultura, che altro non è che la Vita stessa! Escludendo la Cultura l'Identità del Pane è vacuità, è abulia!
Il virus è da molti scambiato per il microfono che politici, personaggi dello spettacolo, gente per strada, giornalisti, direttori e tecnici dell'intrattenimento tanto ricercano per avere l'identità provata dall'esserci stato: da una parte esserci per arricchirsi, da una parte esserci per credere di potersi arricchire.
Ma non conta cosa e come si dice - parole e toni, concetti e intenti devono avere solamente una veste mediatica, tutto il resto manca di senso. Trascurando il senso del mantenimento del potere (che sia politico, che sia di casta, che sia di immaginario comune.
Questo perché chi ricopre un ruolo di importanza politica, civile, culturale non parla all'intelletto e all'emotività dell'uditore, bensì al suo istinto di sopravvivenza - la sopravvivenza nelle mani e negli intenti di altri e la sopravvivenza del proprio stomaco e della propria capanna. Sono ruoli ricoperti trascurandone il potere comunicativo e di immersione nella sfera comune, divergente da quella "ricca" e di prestigio che sproloquia.
Lo zapping di contenuti si trascina la responsabilità e il discernimento e la logica e il rispetto. Questo genera caos e noncuranza, porta all'osso e all'ignoranza. Si muove dietro a sipari davanti sipari!
Perché altro avere un numero spropositato di parlamentari, non consentire alle nostre due sole mani di contare il numero dei partiti, perché raggrupparsi tra di loro pur non avendo idee comuni, progetti d'unione ma mere strategie di accumulto voti? Perché pochi e inetti possano abbindolarci con molteplici chiacchiere diversificate, raggiungendo "bersagli" diversificati che possano accettare le diverse dichiarazioni.
Tutto, in questo calzino usato provvisto di tacco, si regge sui partiti. Involucri riempiti allo stremo da "titolati" e familiari e amici, e nessuno ha voglia di governare, di rappresentare, di entrare in sinergia. Tutt'altro, loro sono usciti, usciti dall'Italia. Cercate, i partiti, prima dei loro "titolati", non ci sono più. Poltrone (nel DNA italico non sono ben allignate le "poltrone"?), forse. Partiti affatto. Poiché non amano i fatti degli italiani. L'Italia su tutte le cartine geografiche del mondo è stata fatta. Gli italiani sono stati lasciati nel sogno di qualche diodarro.
Ci muoviamo tra una selva fantasma di i fu-partiti, partiti da un secolo, effettivamente dipartiti!
Tuttavia, questa è una via tutta loro. Lasciamoli con le mani nelle loro paste: Di-Partiti & Cose Loro.
Noi abbiamo la nostra tradizione dove la cucina è impastata di Sapere.
La Cultura rende sterili l'indolenza e l'inedia; la Volontà si alimenta di Cultura, la fame della materia è vapore acqueo, uno spirito che trabocca fame - che non attende che altri "mangino per lui" - è inarrestabile!
Spregevoli e biechi sono i "poltroni": il loro benestare defrauda città, paesi, campagne, singoli e famiglie depauperate dal pianeta quando terra e fiumi respirano con essa! I loro stipendi sono i pesticidi del nostro diritto d'avere... e dare!
Al politico - il nuovo business-man italico - affibbiamo la cosiddetta "responsabilità pubblica", lui la chiede circuendoci, ma noi crediamo all'elisir che fa pagere a caro prezzo ma con immense promesse. Egli deve essere il primo ad agire con senno? No, noi siamo i Primi Cittadini!
I "poltroni" sono i mafiosi, coloro che si nascondono (per arricchirsi di cosa?) nella paura e nella fatica dell'altro. Quante categorie di questa società fittizia ne fanno parte? Cosa Nostra, Camorra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita, Stidda, Triadi*, che si chiamino come più li diverte, noi li chiamiamo come più ci fa sorridere; conta solo che non li vogliamo a Casa Nostra!
Una Società non può non avere la trinità dell'evoluzione: la Ricerca Scientifica per la Salute e il Benessere, il Sapere per fornire le fondamenta culturali per una identità cosciente e in piena Libertà!
Lasciamo i diamanti a coloro che non si muovono e raccogliamo i profumi di ciò che nasce dal letame.
Parliamo, scriviamo, componiamo le verità - l'unico movimento che abbia possibilità di coinvolgimento è quello del singolo che conduce la propria identità nei campi del costruire al fianco di un altro singolo, insieme ad un altro singolo; ci conduce al canto di altre strutture compositive, morali! Ci conduce e conduciamo il Sogno!
Concludendo, e non da siciliano, non da italiano, come neppure da Terrestre, bensì da Umano: Non esiste Cosa Nostra, poiché è Cosa Loro!
* Tutte le altre che si sentano escluse si inseriscano pure, comprendo il loro bisogno di protagonismo.
Io ho scritto, il mio Jackind ha errato, con:
The Cross Of Change [THE CROSS OF CHANGES. RO. 1993. ENIGMA]
Mambo Italiano [LA BAIA DI NAPOLI. IT. 1960. Sophia LOREN]
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