Un mio vecchio virtuosismo – e, non per pochi miei amici-lettori, il non aver niente da fare, ovvero una perdita di tempo – è sempre stato ideare differenti versioni di una stessa storia. Il minimo delle "varianti" pensato, per la quasi totalità delle mie storie, è sempre stato di tre storie per una.
Le storie prendono vita in tre forme: maipiù-ieri / non-oggi / quale-domani.
Come a dire: "in costume", mainstream (presente e passato prossimi) e futuristica.
È sempre la vecchia storia, quella dei "Se..."
La storia del domandarsi come un determinato individuo si comporti in un determinato contesto o avvenimento. La domanda ce la poniamo tutti noi "creatori"; stessi scrittori affrontano, ad esempio, le relazioni tra uomo e Terra nel prossimo futuro: possiamo, per questo, affermare che lo stesso argomento è spesso letto da "prospettive temporali" altre, quasi come se lo stesso autore vedesse e interpretasse tramite la visione del protagonista...
Il Trinak* è un genere che già esiste, dunque, solo che avendo gli scrittori nomi differenti e dando nomi differenti ai propri personaggi non si attribuisce a queste opere la "caratterizzazione" di scrittura su prospettive differenti.
Sempre "citando" i miei amici-lettori, dovrei occuparmi di scrivere una cosa e presentarla alle case editrici. Perché, dunque, impegnarmi in lungaggini come riscriverle per almeno altre due volte? In un paese come l'Italia, è certamente una perdita di tempo. Tuttavia, non sarà una mia peculiare caratteristica: come viene riscritto dopo anni un romanzo, realizzato il remake di un film, o il reboot si una saga, e la cover di una canzone, certamente la stesura da più punti di lettura, sia all'interno della stessa opera, sia moltiplicando la stessa, potrà divenire un genere dalla dignità artistica e dal valore ricercati.
Augurandomi di non aver reso contorto il mio genere preferito – non perché ne sia il padre – con le mie parole "trinakri", vi invito alla lettura delle mie creazione.
Buon divertimento, nell'Ancora ieri. – Ancora domani!
Le storie prendono vita in tre forme: maipiù-ieri / non-oggi / quale-domani.
Come a dire: "in costume", mainstream (presente e passato prossimi) e futuristica.
È sempre la vecchia storia, quella dei "Se..."
La storia del domandarsi come un determinato individuo si comporti in un determinato contesto o avvenimento. La domanda ce la poniamo tutti noi "creatori"; stessi scrittori affrontano, ad esempio, le relazioni tra uomo e Terra nel prossimo futuro: possiamo, per questo, affermare che lo stesso argomento è spesso letto da "prospettive temporali" altre, quasi come se lo stesso autore vedesse e interpretasse tramite la visione del protagonista...
Il Trinak* è un genere che già esiste, dunque, solo che avendo gli scrittori nomi differenti e dando nomi differenti ai propri personaggi non si attribuisce a queste opere la "caratterizzazione" di scrittura su prospettive differenti.
Sempre "citando" i miei amici-lettori, dovrei occuparmi di scrivere una cosa e presentarla alle case editrici. Perché, dunque, impegnarmi in lungaggini come riscriverle per almeno altre due volte? In un paese come l'Italia, è certamente una perdita di tempo. Tuttavia, non sarà una mia peculiare caratteristica: come viene riscritto dopo anni un romanzo, realizzato il remake di un film, o il reboot si una saga, e la cover di una canzone, certamente la stesura da più punti di lettura, sia all'interno della stessa opera, sia moltiplicando la stessa, potrà divenire un genere dalla dignità artistica e dal valore ricercati.
Augurandomi di non aver reso contorto il mio genere preferito – non perché ne sia il padre – con le mie parole "trinakri", vi invito alla lettura delle mie creazione.
Questo sono io. Questi i miei "póiesis"...
Sono io, lui, l'altro. Nei nostri, trinakrici, se.Buon divertimento, nell'Ancora ieri. – Ancora domani!
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