20120315

Lapilli Di Fiori

Vallata!
Oro e cotone dati da pennellate di piume svolazzanti fuori dal nido...
vorticanti
dolcemente verso
il suolo aggiungono
vaniglia, rame, limone, acqua...
Bocciolo!

Il Lampo
di Nulla destruttura,
decoerenza... tutto d'innanzi a me.
I miei occhi sono senza
iride - e se non si ride con la "i"...
Il Lampo di Nulla
inganna sul nome
delle cose;
il Lampo non può Esser
di Nulla, poiché esso non c'è
più: né come Lampo, né come Nulla.
Tuttavia,
ha avuto potere su di me, ubriacandomi
tutte le vie.
Abisso!
Orrore e catrame dati dal non darsi - il Nulla non si dà,
e noi ne veniamo lobotomizzati.
Bacialo!
- Presenza di ferro nell'aria.
E rimane
un vuoto dove risuona
l'Eco
del riscatto dopo il ricatto.

L'Eco cresce:
i suoi capelli sono
da favola, il suo corpo è
da fiaba; la struttura
di Caos Artefice sono
le sue ossa e i suoi muscoli. Abbandonata l'adolescenza la sua scienza panica
è la sua pelle che movimenta, "oyrama"
il paesaggio.
Resterà sempre un adone,
sempre
Raramente
Saggio...
Perdutamente elettro!

Ciò che mi rimane sopra
gli occhi è una nevicata
di lapilli di fiori, e così posso
solo
vedere
uno spaventacorvi di mattoni,
un ragazucca di ottone.... e sfarfallio di anemoni!
Il vento che cancella
la visione è pagliuzze di grano mietuto.
Ciò che mi rimane sopra
la ossa è una falce di sole!
Sempre Amalgabaleno...

La Zucca-Fuoco danza Faro sul Mare del Corvo-Cenere.
La Vallata Tordi Cori & Pratolinambra!
Io ho scritto, il mio Jackind ha errato, con:

«Dai lunghi viaggi e dalle tante indigestioni è stato distillanto un concentrato piccantissimo, profumatissimo e densissimo.»
Introduzione (estratto) [ZENZERO E NUVOLE. IT. 1995. © Simone PEROTTI – 2008. Tascabili BOMPIANI #0949]

«[...] si tolse la camicia tra le noci di cocco simili a teschi, e sulla sua pelle si disegnarono le ombre verdi delle palme e della foresta.
[...] Accarezzò un momento il tronco di palma e, costretto alla fine a credere alla realtà dell'isola, rise di nuovo di gioia e fece un'altra capriola. Tornò in piedi con destrezza, saltò giù sulla spiaggia, s'inginocchiò, raccolse a piene mani la sabbia e se la strofinò sul petto. Poi si sedette e guardò l'acqua con occhi eccitati, lucenti.»

LORD OF THE FLIES [UK. 1954. © William GOLDING – Il signore delle mosche. © 1992. OSCAR Mondadori. Classici Moderni #0053. Traduttore: Filippo DONINI]



A seguire,
ogni altra evoluzione della visione
- o della Vallata, se preferite.



Io ho scritto, il mio Jackind ha errato, con:
Xxx [XXX. XXX. XXXX. XXX]


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