20080202

(PÓIESIS): LA POESIA MIA...

Cosa è per me? Potrei avere voce in capitolo avendo confessato di non essere un artista?
Ma tanto dirò la mia e romperò gli schemi... Tanto, non conosco gli schemi esistenti e mi ergo sulla robusta cassetta della frutta per inventare la mia storia: quello che giunge ai miei sensi... E non mi riferisco ai soliti sette! Tanto, io faccio e disfaccio nel mio mondo. Quantificando ciò che mi consento di affermare e di conoscere c'è da capire quanto io sia...
Ho quantificato, devo anche qualificarmi? Posso essere tutto, sono tutto, posso essere niente e sono niente. Siamo/Sono una particella di Dio: l'Onnipotenza realizza ogni virtù e ogni corruzione... Ove la "corruzione" è l'amalgama di una essenza unica, tutto il brodo primordiale con il brodo di ogni evoluzione

Dovrei stancarmi, forse, di dire, scrivere tutto questo mio pensare? Ricerco troppa retorica per determinare me stesso? Io parlo, mi esploro, mi indico, mi espongo, mi offro. In questo verbalizzarmi, io amo. Converso con me quanto con chi si imbatterà in queste mio dire. In questo mio divenire. Dico troppo per ciò che mi r? E la morte ignara di chi non viaggia, abbarbicandosi in uno spazio di abitudine, emette ruggiti demoniaci per la sua vittoria. Il viaggio è tutta la Terra, il viaggio è tendere il proprio spazio a quello di chi può cambiarci. Il viaggio è rendere leggibile se stessi e leggere gli altri, nel loro spazio, come nelle pagine bianche lasciate alle nere lettere e ai disegni di chi si scrive e d’altri mondi scrive. Ognuno di noi ha domande pur conoscendo le risposte, ritengo siano da porre a chi è nuovo nella nostra vita; e chi risponde pur ignorando le domande è vivo. Conosciamole le emozioni che sfumano nelle differenze degli altri e nelle filosofie degli altri. Come ignorare chi vuole le nostre risposte, le nostre emozioni?; come ignorare chi vuole dare le sue risposte, le proprie emozioni? Chi ha una richiesta su ciò che conosce non può rifiutarsi di donare quella conoscenza. Sta a chi chiede conservare o usare ciò che ha ottenuto.
Io… intanto… viaggio…
Le mie intenzioni sono lasciare libero il mio corpo di far ciò che gli serve: dal respirare all’amare. A me tocca Vivere, Avventurarmi, Giocare, Amarti!

Evado il comune senso del pragmatismo. Sono sobrio nella follia del vivere… per questo seguo un sogno tra le nuvole in movimento…

Mi ripeto e mi ripeterò
Parlo e parlerò
Sbaglio e sbaglierò
Silenzio e Vincerò
Non non sono io a dover affrontare la Vita, è la Vita che deve avere la spinda dorsale per affrontare me.
La Realtà orbita intorno al mio Essere - sono tutta la materia e l'antimateria di cui ha bisogno - e il mio divenire è per Lei, O Realtà, fonte di nutrimento; dove Le manca qualcosa ogni mia materia oscura la riempirà. Io sono e sarò sempre Suo Amico!


jackit listened:
Kimba, Il Leone Bianco [KIMBA, IL LEONE BIANCO. IT. 1977. LA MAMMA DI JONATHAN]

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