20140308

«Io sono l'anno che è stato, e che verrà!»

Tutto il giorno ad arrabbiarmi per questa acivica ricorrenza.
Come ogni anno, come per ogni ricorrenza che spinge "il fruitore" a ricordarsi di persone e verità... Già, le verità. Queste, per lo più, sono sconosciute e taciute. Importa sapere che per il lavoratore c'è un giorno per festeggiare, che per la la bontà e la fratellanza c'è un giorno divino e solare... che per la donna
(Quante sono quelle stese a terra?)
c'è un giorno in cui essere pari, anche superiore.
C'è un giorno in cui rammentarsi che esiste, sul nostro pianeta
(Gemma tra le gemme del Cosmo)
l'essenza della vita fatta carne... Energia e materia...
Energia. Donna.
Materia. Femmina.

Tutto il giorno che mi chiedo come si possa per-un-solo-giorno ricordarsi della propria... Genesi.
Ho già scritto di questo giorno, all'inizio della mia "esistenza" come blogger. Oggi, quest'oggi non sapevo addirittura se affrontarlo in Rete o solo tra le mura delle mie conoscenze live.
(Ma come parlo, ma come scrivo, Lettore?)
Mentre la televisione ha mandato ogni omaggio che è venuta Lei in mente e mentre io e la mia consorte la criticavamo, e non impendendoci di stupirci di quanto le donne si lasciassero augurare lodi, per lo più, io cercavo nella mia mente quali parole di disappunto potessi usare. Quando distaccarmi, populisticamente, dalla televisione. Ho avuto solo brividi per il "dozzinalismo" che si muove di vita propria tra gli uomini che non sanno quale pensiero vivere in giorni come questi. Perché non onorare la Donna quante più volte possibile?
In altre nazioni le donne sono nulla e vanno uccise alla nascita, in questa vengono uccise per la "piccolezza" dell'italico uomo. Perché riempire i palinsesti con programmi, film, caroselli solo in questo giorno. Auguri di cosa? C'è un ricordo, una conoscenza sociale?
(Auguri di condoglianze!)
Poi, un minuto fa. La mia consorte, all'ennesimo augurio, risponde, diretta all'uomo in TV.
«Io sono quì, tutto l'anno!»
Ecco. Questo il mio pensiero.
Ecco la mia dose, non in diretta, del mio personale "ismo del popolo", tanto bello e infiocchettato, virgolettato:

«Io sono quì. Ci son tutto l'anno! Ad ogni angolo della tua vita, uomo!»


Io ho partorito Jackind, Le Donne hanno partorito me:
Di Mari E D'Amuri [DI MARI E D'AMURI. IT. 2008. TINTURIA]

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