Ho perso il treno la nave l'aereo il cavallo la zattera il passaggio il paracadute la diligenza il crocevia il sentiero meno battuto...
Scuse!
Si può diviene giocare essere quanto si è e quanto si vuole solo se si è
(nel momento che si pensa – nell'adesso che si passa dal treno al sentiero)
capotreno, capitani, cavalieri, navigatori, guide, saltatori, condottieri, pionieri, battitori...
Le occasioni perse non esistono: esistono gli individui persi!
E per non perdersi penso a cambiare il cambiamento.
Non ho che questo unico pensiero: cambiare ogni tassello di quello che si pensa sia il cambiamento: se quello che vogliamo non accade secondo quanto ci attendiamo, ritengo che ciò che è atteso sia in attesa...
di noi!
Solo questo.
Voglio dire che ho solo questo in mente, non perché sia un chiodo fisso, bensì perché è l'unica azione che vedo.
Se il cambiamento che conosciamo è Attesa, non lo so si può aspettare. Lo si deve fare, agire.
Creare.
Con tutta onestà, per me, ogni cosa che va fatta nella vita è un libro costituito da lettere, disegni, musiche, pellicole.
Ogni azione è la videografia di tutte le Vite che riusciamo a Essere.
È come la vita di ogni opera: noi siamo la copertina, i capitoli, e la quarta di copertina...
E, a conti fatti, mi auguro un chiodo storto abbandonato appuntito che fori il mio furgoncino e devi il corso di una storia già scritta.
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