20080628

"Fanetto".

Sembra esserci sugli scaffali delle novità delle edicole, delle fumetterie e delle librerie solo "fumetti fatti dai fan". Ovvero, da chi vuole far parte di questo mondo perchè invaghitosene, sprovvisto delle competenze, ancor meno delle qualità... figurarsi dell'arte!

«Il fumetto italiano si ripiega su se stesso nel momento in cui potrebbe trarre nuova linfa proprio da ciò che ha a portata di mano, di là della porta di casa. Rimane innocuo e autoreferenziale. Sembra avviato a un progressivo e inarrestabile isterilimento, rassegnato alla carboneria delle piccole tirature.
Non c’è bisogno di scomodare Gramsci per dire che la letteratura nazionale è prima di tutto sentimento nazionale. Dal che se ne deve dedurre che gli editori di fumetti non pensano di vivere in Italia, ma a Paperopoli o a Gotham City. Mentre gli autori sognano di trasferirsi a Parigi.»
ALZA LE MANI, FRANCESCO. [IT. 2004.06. Michele MEDDA.]




Io erro come "fan". Cosa ne fan mai gli altri del Fumetto...
Something You Can't Return To [SYNECDOCHE, NEW YORK. USA. 2008. Jon BRION]

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