Ci vuole coscienza in tutto e per tutto quello che ci circonda! Non si può lasciar correre qualsiasi scelta "i burattinai" di Italia ci propinano. Non si può accettare senza domandare - n'è, tanto meno, domandarsi! - perché nella "culla dell'arte" l'Arte è boicottata...
Perché in edicola i dvd e i libri vengono allegati a riviste, (le quali si non hanno problemi di vendita sia per la spropositata pubblicità al loro interno, sia per le sovvenzioni statali) e le videoteche e le librerie annunciano, di contro, le proprie difficoltà nelle vendite? Perché in edicola il libro/dvd - anche novità - è offerto a metà del prezzo (quando non si scende oltre) di quello presente nelle librerie/videoteche? I perché, in verità, si conoscono, ma si dovrebbe garantire la stessa possibiltà a tutte e tre i luoghi di vendita. Perché si boicotta il successo di quei luoghi di competenza e passione che sono le librerie e le videoteche?
Chi fa queste scelte ci vuole ignornati? Controllabili? Imbelli come loro?
CONTROLLATE SEMPRE I PREZZI DEI DVD IN VENDITA NELLE "VIDEOTECHE", POTRETE SCOPRIRE SORPRESE SULLA CONVENIENZA DEI PREZZI RISPETTO AI PRODOTTI DA EDICOLA - MAI ORIGINALE (hanno sempre il marchio della testata giornalistica alla quale son allegati).
Nell'ultimo ventennio, circa, più che le campagne promozionali a favore dei molteplici cuori dell'editoria, Le Librerie, sono stati sviluppati formule e canali di vendita che hanno avvivato un occultamento dei suscritti cuori: edicole, supermercati, ipermercati stanno aumentando il distacco dalle teste di ponte della diffusione del sapere in tutte le sue forme. Un dialogo depauperato dal vertice e da sempre (?) ora ha trovato una sua alienazione ufficializzata dagli sconti e dalla promozione televisiva che ricorda costantemetne che Edicole & Co. sono da frequentare più delle librerie. Questo è il messaggio di convenienza. Non potendo trovare lo stesso nelle librerie, perché dunque varcarne anche solamente la soglia? I classici, proposti in una sorta di book trainer, allettano, e non solo i classici della letteratura. Classici a parte, il libro è sempre stato visto come un'entità, spesso inarrivabile, sempre faticoso; per una elite (per lo più bibliomane) il libro è venerando. Lo forniamo anche della gravosità dell'attribuzione per una diffusione mercificatrice, non è rimasto che un calvario per emergere dal rogo che si vuol appiccare alle fondamenta del libro per il popolo (sia esso costituito da sognatori, curiosi, letterati).
Musica, fumetti, film, tutto è inserito in questo "nuovo" percorso di vendita: aumentano gli sconti, aumenta la pubblicità, aumentano le superfici espositive. Le librerie di catena spintonano le librerie tradizionali, il loro ingrassarsi è a discapito di chi anche arriva intorno ai 200 mq: non c'è spazio per chi fa un lavoro certosino e mirato. Le linee di lettura studiate per i propri clienti sono disturbate da "chilometri" di libri che rimbombano cromaticamente d'innanzi ai nostri occhi!
Il mercato ha un adeguamento limitato al grande e immediato icasso, non si cura di seguire i propri lettori, alcuni di aducarli e chi è ancora lì a cercare la propria esca (anche inconsapevolmente) di corteggiarlo. Eppure cosa cosa fornire le librerie tutte delle medesime possiblità, non aumenta i ritorni? Devo necessariamente ordinare cinquanta (50) copie di Non è un paese per vecchi per usufruire del privilegio di uno sconto pari a quello dei nuovi "canali d'oro"? Ritengo sia salutare che il medesimo trattamento scontistico venga garantito anche a chi prende una copia alla volta, seguendo le ordinazioni dirette.
È lapalessiano che si creerebbe un effetto domino dove le caselle in caduta costituenti il gran "disegno in movimento" sarebbero libri su libri su libri!
Ci hanno ingannato con l'abbatimento massimo del prezzo di copertina non superiore del 15% - sembra una manovra politica (non lo è?) - valido per la libreria del paesino come per la mega-catena. Quest'ultima, che sia costituita da scaffali fisici o virtuali, non può dare a meno del 15%, come appena scritto, ma dispone comunque e sempre di una scontistica maggiore di quella della libreria all'angolo. Se aggiungiamo che le mega-catene sono i canali distributivi delle stesse case editrici, nella somma vanno considerati gli addenti "consegna privilegiata" e "assenza di magazino".
Il libraio (e con questo ruolo va da sé che si sta distinguendo dal commesso, da ldipendente della mega-store) non ha un ritorno egualitario, mai proporzionato con l'impegno e la professionalità profusi!
Noi dobbiamo far sapere che la lettura è fonte stessa della propria salute emotiva, caratteriale, sociale, familiare. I lettori devo impegnarsi nel trovare i giusti spazi per far crescere se stessi come persone. E in qualche modo, con le singole variegate stretegie e i più disparati impegni noi librai e voi lettori lo facciamo. Dove si trovano le case editrici, e i distributori stessi, senza scartare le associazioni di settore? Loro, leggono noi?
Naturalmente, chi fruisce di libri, fumetti, film e musica solo per riempire di piaceri sporadici la propria vita non è il nostro primo alleato. Non è interessato all'edizione curata da professionisti, non è interessato all'edizione originale. Non è interessato alla salute del mercato in cui vive e di cui fa parte.
L'indefesso ignorante di ciò che fruisce è, naturalmente, il primo colpevole. Poiché di colpa si tratta. Dunque, sappiate cosa comprate - e non solo per le griffe, controllatevi il cibo (che sia nostrano e di stagione)...
Dunque, l'ignorante è la forza di chi sta al vertice della piramide di guadagno delle produzione cinematografiche e televisive.
Dunque, che si dica "No!" e che tale "dichiarazione" si faccia seguire dal rifuto dell'acquisto alle loro condizioni.
Dunque, "No ai burattini!"
Perché in edicola i dvd e i libri vengono allegati a riviste, (le quali si non hanno problemi di vendita sia per la spropositata pubblicità al loro interno, sia per le sovvenzioni statali) e le videoteche e le librerie annunciano, di contro, le proprie difficoltà nelle vendite? Perché in edicola il libro/dvd - anche novità - è offerto a metà del prezzo (quando non si scende oltre) di quello presente nelle librerie/videoteche? I perché, in verità, si conoscono, ma si dovrebbe garantire la stessa possibiltà a tutte e tre i luoghi di vendita. Perché si boicotta il successo di quei luoghi di competenza e passione che sono le librerie e le videoteche?
Chi fa queste scelte ci vuole ignornati? Controllabili? Imbelli come loro?
CONTROLLATE SEMPRE I PREZZI DEI DVD IN VENDITA NELLE "VIDEOTECHE", POTRETE SCOPRIRE SORPRESE SULLA CONVENIENZA DEI PREZZI RISPETTO AI PRODOTTI DA EDICOLA - MAI ORIGINALE (hanno sempre il marchio della testata giornalistica alla quale son allegati).
Nell'ultimo ventennio, circa, più che le campagne promozionali a favore dei molteplici cuori dell'editoria, Le Librerie, sono stati sviluppati formule e canali di vendita che hanno avvivato un occultamento dei suscritti cuori: edicole, supermercati, ipermercati stanno aumentando il distacco dalle teste di ponte della diffusione del sapere in tutte le sue forme. Un dialogo depauperato dal vertice e da sempre (?) ora ha trovato una sua alienazione ufficializzata dagli sconti e dalla promozione televisiva che ricorda costantemetne che Edicole & Co. sono da frequentare più delle librerie. Questo è il messaggio di convenienza. Non potendo trovare lo stesso nelle librerie, perché dunque varcarne anche solamente la soglia? I classici, proposti in una sorta di book trainer, allettano, e non solo i classici della letteratura. Classici a parte, il libro è sempre stato visto come un'entità, spesso inarrivabile, sempre faticoso; per una elite (per lo più bibliomane) il libro è venerando. Lo forniamo anche della gravosità dell'attribuzione per una diffusione mercificatrice, non è rimasto che un calvario per emergere dal rogo che si vuol appiccare alle fondamenta del libro per il popolo (sia esso costituito da sognatori, curiosi, letterati).
Musica, fumetti, film, tutto è inserito in questo "nuovo" percorso di vendita: aumentano gli sconti, aumenta la pubblicità, aumentano le superfici espositive. Le librerie di catena spintonano le librerie tradizionali, il loro ingrassarsi è a discapito di chi anche arriva intorno ai 200 mq: non c'è spazio per chi fa un lavoro certosino e mirato. Le linee di lettura studiate per i propri clienti sono disturbate da "chilometri" di libri che rimbombano cromaticamente d'innanzi ai nostri occhi!
Il mercato ha un adeguamento limitato al grande e immediato icasso, non si cura di seguire i propri lettori, alcuni di aducarli e chi è ancora lì a cercare la propria esca (anche inconsapevolmente) di corteggiarlo. Eppure cosa cosa fornire le librerie tutte delle medesime possiblità, non aumenta i ritorni? Devo necessariamente ordinare cinquanta (50) copie di Non è un paese per vecchi per usufruire del privilegio di uno sconto pari a quello dei nuovi "canali d'oro"? Ritengo sia salutare che il medesimo trattamento scontistico venga garantito anche a chi prende una copia alla volta, seguendo le ordinazioni dirette.
È lapalessiano che si creerebbe un effetto domino dove le caselle in caduta costituenti il gran "disegno in movimento" sarebbero libri su libri su libri!
Ci hanno ingannato con l'abbatimento massimo del prezzo di copertina non superiore del 15% - sembra una manovra politica (non lo è?) - valido per la libreria del paesino come per la mega-catena. Quest'ultima, che sia costituita da scaffali fisici o virtuali, non può dare a meno del 15%, come appena scritto, ma dispone comunque e sempre di una scontistica maggiore di quella della libreria all'angolo. Se aggiungiamo che le mega-catene sono i canali distributivi delle stesse case editrici, nella somma vanno considerati gli addenti "consegna privilegiata" e "assenza di magazino".
Il libraio (e con questo ruolo va da sé che si sta distinguendo dal commesso, da ldipendente della mega-store) non ha un ritorno egualitario, mai proporzionato con l'impegno e la professionalità profusi!
Noi dobbiamo far sapere che la lettura è fonte stessa della propria salute emotiva, caratteriale, sociale, familiare. I lettori devo impegnarsi nel trovare i giusti spazi per far crescere se stessi come persone. E in qualche modo, con le singole variegate stretegie e i più disparati impegni noi librai e voi lettori lo facciamo. Dove si trovano le case editrici, e i distributori stessi, senza scartare le associazioni di settore? Loro, leggono noi?
Naturalmente, chi fruisce di libri, fumetti, film e musica solo per riempire di piaceri sporadici la propria vita non è il nostro primo alleato. Non è interessato all'edizione curata da professionisti, non è interessato all'edizione originale. Non è interessato alla salute del mercato in cui vive e di cui fa parte.
L'indefesso ignorante di ciò che fruisce è, naturalmente, il primo colpevole. Poiché di colpa si tratta. Dunque, sappiate cosa comprate - e non solo per le griffe, controllatevi il cibo (che sia nostrano e di stagione)...
Dunque, l'ignorante è la forza di chi sta al vertice della piramide di guadagno delle produzione cinematografiche e televisive.
Dunque, che si dica "No!" e che tale "dichiarazione" si faccia seguire dal rifuto dell'acquisto alle loro condizioni.
Dunque, "No ai burattini!"
Io ho scritto, il mio Jackind ha errato, con:
Imagination [GROOVIN' AT SMALL'S PARADISE. USA. 1957. JIMMY van HEUSEN; Johnny BURKE; Jimmy SMITH]
Via Da Questa Miseria [IL PARTO. IT. 2004. IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI]
Imagination [GROOVIN' AT SMALL'S PARADISE. USA. 1957. JIMMY van HEUSEN; Johnny BURKE; Jimmy SMITH]
Via Da Questa Miseria [IL PARTO. IT. 2004. IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI]
31/5/2005 - DVD IN EDICOLA
RispondiEliminaCaro direttore,
mi sono deciso a scriverle dopo che per l'ennesima volta sono andato in edicola a comprare il vostro giornale (che leggo ininterrottamente da oltre 30 anni), e mi sono trovato davanti non a una rivendita di giornali ma ad una videoteca. Infatti ora in edicola non si vendono più riviste, ma dvd, cd e vhs.
Le spiego, io sono proprietario di una videoteca, e da quando i giornali vendono in allegato vhs, cd e dvd noi abbiamo avuto un crollo di vendite del 70%.
Le sembra giusto che io un dvd per la vendita lo paghi non meno di 15 euro più Iva (dove devo poi aggiungere il ricarico) e voi (giornali in generale) dopo sole 4/8 settimane me lo mettete in vendita a 12 euro? Cosa faccio io delle rimanenze? Vi sembra logico per noi commercianti che in questo già triste periodo dobbiamo vendere sottocosto facendo anche verso il cliente una brutta figura?
Non si può cercare una soluzione che accontenti entrambi e non danneggi nessuno?
Tiziano
Hollywood Video di Portomaggiore (FE)
Gentile Tiziano,
non mi occupo in prima persona degli aspetti commerciali e fiscali relativi alle cosiddette iniziative collaterali di Sorrisi (DVD, VHS, calendari, libri). E quindi non posso entrare nel dettaglio prezzi/IVA. Ma da molti anni, diciamo dalla metà dei Novanta, seguo con curiosità e passione questo fenomeno. E ritengo che noi, noi dei giornali, abbiamo contribuito in maniera non secondaria all' "alfabetizzazione" di molti consumatori e alla diffusione dei nuovi supporti digitali, in particolare il DVD. Per il resto, gentile Tiziano, la parola è, come sempre, al mercato. Ai detentori dei diritti. Ai negoziatori. E, soprattutto, ai consumatori, sempre più alla ricerca del prezzo giusto...
Buona giornata
md
http://www.sorrisi.com/sorrisi/scheda/art023001023295.jsp